tra il buco del culo e l’acqua
a bocca aperta
come il cucciolo dove c’è poco da mangiare
sfaccendato,
all’ombra di un filare,
l’italiano medio, con in mano
il punto di domanda di cartone.
una guerra civile sublimata,
calmierata dalle maglie
di malaffare e corruzione
un’opinion di qua e di là,
qualche parere,
veramente a me così hanno parlato
e doveva d’informarsi di più e meglio,
ma rammenti,
il problema non è la sua questione,
ma un promemoria appuntato chissà dove,
scrivania di favore.
ed un fascio di cartacce e cartuscielle,
istantanea, demente soluzione,
barzelletta di paese o condominio
ma chissefrega, poi, come esco,
ho la varia, inimitabile visione.
cambierà, sì, quando qualcuno
renderà tutte le cose un po’ più facili
e hai ragione, amico mio,
se così non ragionassi,
quest’italia sarìa vota,
io mi credo e poi mi spero
che colonia noi saremo,
affidando in buone mani
questo nostro cuor leggero.